Buio

Era sollevata di averla persa.

Non era ancora pronta. Non si sentiva al sicuro. Per accogliere la sua bambina voleva ci fossero tutti i presupposti che aveva sempre desiderato. Una casa solida. Costruita con mura importanti. Spesse. Due braccia forti che la proteggessero e amassero sua madre.

Guardò la sedia vuota. Una lacrima le rigò il volto. Nulla stava andando come se lo era immaginato. Non aveva uno scopo. Si sentiva completamente svuotata ma allo stesso tempo carica di rabbia come una pentola a pressione pronta ad esplodere.

Si toccò il ventre. “Ti prometto, piccolina, che verrai al mondo solo quando sarò pronta e tutto attorno a me sarà in ordine. Meriti tutto ciò che ho avuto e che non ho avuto.”

Si voltò verso la finestra. Imperversava un tempaccio, là fuori. Tuoni, lampi. Grigi, neri. Nebbia fitta che le impediva la visuale oltre la staccionata di casa.

Si poggiò con la schiena contro il muro freddo di quel pomeriggio minaccioso d’autunno.

“Arriverà”, pensò. E andrà tutto, finalmente, bene.

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